Lo Zoo di Berlino e Caution Radiation Area.

Collezione De Agostini Prog Rock Italiano, n. 23

<Andrea Pertinelli, tastierista, compositore, produttore e ingegnere del suono, è una colonna portante del gruppo La Zoo di Berlino, interessante realtà alternativa legata alla sperimentazione. Collabora con Fariselli e dirige la società di produzione Consorzio ZdB, dove Patrizio ha realizzato l’album 100 Ghosts (2018) con Area Open Project.

Andrea racconta il “suo” Caution Radiation Area.

“COPERTINA: Provocatoria, dirompente, ironica, altamente comunicativa, a tratti sinistra come a suggerire moralmente quali ineluttabili scenari futuri sarebbero accaduti.

SUONO: Gli album degli Area hanno spesso suonato meglio di quelli rcalizzati dai colleghi italiani, partendo dalle questioni tecnologiche. Ma sappiamo che il suono lo fa il musicista, con il controllo, il tocco e la chiarezza del timbro che vuole ottenere. Su questo ogni membro degli Area aveva le idee chiarissime e la ricerca del proprio timbro ha spinto ogni elemento verso lidi estremi. È il primo album con la formazione storica, quell0 in cui si consolida e stabilizza il sound e il pensiero musicale, che da lì in avanti non potranno che essere ancora più esplosivi. Rodato dal successo del precedente Arbeit Macth Frei e dai tanti concerti, il gruppo produce musica, politica, sperimentazione, avanguardia, ricerca e contaminazione con il piglio dei guerriglieri, la determinazione dei samurai. Un’opera totale in dettaglio, dove è evidente che le prove, i dialoghi, i confronti e la sana competizione per essere i migliori, all’interno e all’esterno del gruppo, sono alla base dei grandi progetti.

COMPOSIZIONE: Fusione di free jazz cd elettronica (i linguaggi eversivi del dopoguerra), senza abbandonare la ricerca popolare di Luglio agosto settembre (nero), contaminazione etnica che solo negli anni ’80 sarebbe esplosa in tutto il mondo.

TESTI: Pochi nella forma canzone. Sono abbondanti nelle pagine interne dell’album, come in MIRage? Mirage!, dove con disinvoltura (un po’ provocazione, un po’ tratto dei tempi) frasi estratte da una recensione negativa sul gruppo, mostrata nella sua stupidità, si mescolano alla ridondanza del palinsesto televisivo dell’epoca, intervallato da come si costruisce una molotov”.>